©Courtesy dell’artista

  • Marzia Migliora

Nata ad Alessandria (Italia) nel 1972, Marzia Migliora vive e lavora a Torino.

Nella sua ricerca artistica, Marzia Migliora utilizza un’ampia gamma di media, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno… La sua pratica artistica è radicata nei processi relazionali che instaura con gruppi specifici della società che sono stati emarginati e da cui trae una forza concettuale e poetica nel suo lavoro. Un tema ricorrente nel suo lavoro è anche la storia presente e passata che l’artista collega a luoghi e spazi. In questo modo la riflessione sulla memoria diventa uno strumento per rileggere il presente sotto una nuova alba. Come artista, attribuisce grande importanza a mantenere la realtà di ciò che ci circonda al centro della sua ricerca: “Le mie opere nascono spesso da un fastidio, da qualcosa che ci accade, da un problema che non posso risolvere materialmente, ma sul quale intendo attivare riflessioni attraverso la mia azione”.

Il lavoro di Migliora è stato esposto in luoghi importanti, tra cui la Biennale di Venezia del 2015 (Padiglione Italia) e mostre personali come al Palazzo Branciforte, Palermo (2018), Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano (2017), Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino (2012), Museo MAXXI, Roma (2012), Museo Novecento, Milano (2011).

Le sue opere sono state incluse in collezioni pubbliche e private a livello internazionale, tra cui il Biedermann Museum (Donaueschingen), il National Museum of Women in the Arts (Washington), la Fundaciò Sorigué (Lleida), il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (Torino), il Museo Novecento (Milano), o il Museo La Triennale (Milano).

  • LE OPERE DELL’ARTISTA

«Nel corso della sua pratica artistica, Marzia Migliora ha sviluppato la capacità di navigare in una sfera profondamente personale ed emotiva in collaborazione con gruppi e comunità specifiche, combinando una sensibilità alla precarietà con pratiche di empowerment. Una sensibilità essenziale che rappresenta un'opportunità unica per l'artista di sviluppare la sua ricerca artistica in relazione ai temi della salute e della trasformazione.» Kathryn Weir